Salita al Calvario

DESCRIZIONE
Il dipinto, in buono stato di conservazione, reso noto dal Berenson (1894), fu accostato per la prima volta al pittore bergamasco Bernardino Licinio. Presente alla mostra d’Arte sacra di Brescia del 1904 come opera di scuola veneta del XVI secolo, veniva riportato al Licinio da Venturi (1928) e da Morassi (1939).
Più recentemente anche Luisa Vertova lo assegnava al bergamasco. Gli studiosi del secolo scorso videro il dipinto in Duomo Vecchio; Morassi lo diceva collocato alla parete destra del coro. In epoca imprecisata fu spostato in Duomo nuovo, nell’atrio antistante alla Sala Capitolare.
Forse sulla base dell’errata informazione sul supporto e per la mancanza delle misure, la Vertova ipotizzava che l’opera potesse essere parte della predella di un polittico smembrato che la studiosa riteneva potersi forse riconoscere in quello dipinto dal Licinio per il Duomo di Lonato nel 1528.
A tutti gli effetti l’opera non può considerarsi, soprattutto per le dimensioni, parte di una predella anche se non è ancora nota l’ubicazione originaria e la committenza.
Nel dipinto l’artista mostra di conoscere bene la cultura artistica nordica, giunta in loco attraverso le incisioni e coniugata con riferimenti più che puntuali con la pittura di Romanino, Savoldo e Altobello Melone

INFO UTILI
AUTORE
Bernardino Licinio
DATA
1528
TIPOLOGIA OPERA
Dipinto
CHIESA
via Gasparo da Salò, 13